Negli ultimi anni la digitalizzazione ha sicuramente avuto un ruolo importante soprattutto per quel che riguarda le aziende. Lavoro da casa, documenti online e molto altro richiedevano qualcosa che li autenticasse in modo sicuro, ed è per questo che è entrata in gioco la firma digitale.
Ma cos’e la firma digitale esattamente, e in quali contesti si usa?
La definizione di firma digitale
È importante dare una definizione precisa: questa firma si riferisce in maniera univoca a un solo soggetto e al documento (o insieme di documenti) sulla quale viene associata. La sua apposizione sostituisce sigilli, punzoni, timbri, contrassegni e altri marchi, così come previsto dalla normativa vigente.
È spiegato in modo semplice e chiaro cos’è la firma digitale.
Come si ottiene?
Per chi vuole sapere come funziona la firma digitale e come si ottiene, ecco la risposta: essendo un dispositivo hardware, quindi una Smart card o una chiavetta USB, l’utilizzo è relativamente semplice.
All’interno di uno di questi dispositivi è contenuto il certificato digitale di sottoscrizione (e in alcuni casi anche il CNS), che consente l’accesso ai servizi della pubblica amministrazione online. Esistono poi due chiavi crittografate:
- Una viene assegnata a un soggetto istituzionalmente qualificato
- La chiave privata resta invece al titolare e dopo l’installazione può essere usata solo tramite password o PIN
Per poterla utilizzare il procedimento è il seguente:
- Si prende il documento sul quale si vuole apporre la firma
- Quando incomincia la procedura, il titolare utilizza un software apposito che calcola l’impronta digitale univoca del documento
- Calcolata l’impronta, il software di sottoscrizione la invia in un ambiente sicuro dove è custodita la chiave privata
- A questo punto, per validare la firma, il titolare utilizzerà il PIN. Terminato questo procedimento il documento risulterà firmato
Passiamo a come si ottiene la firma digitale. Innanzitutto bisogna decidere quale tipologia di firma acquistare tra la Smart Card o la chiavetta USB (composta da un apposito kit che permette di risparmiare sul costo del lettore Smart Card). Per averla bisogna poi rivolgersi a un Provider qualificato (in Italia sono 18) tra: Banca d’Italia, Intesa Sanpaolo o Poste Italiane.
Quali sono i vantaggi?
Tanti sono i vantaggi legati a questa firma:
- Praticità e semplicità: sempre interfacciati con imprese, privati o Pubblica Amministrazione e scambio di documenti online che rende più semplice queste operazioni; inoltre elimini timbri e sigilli che altrimenti sarebbero obbligatori
- Rapidità: con un click i tuoi documenti sono firmati
- Riduzione di costi: abbattimento dei costi di stampa e di archiviazione
- Validità legale, autenticità e integrità: la firma digitale ha valore legale e non solo. L’autenticità e l’integrità sono altri due requisiti richiesti per documenti importanti. Queste tre cose sono rese possibili grazie all’impiego delle chiavi crittografate utilizzate durante la firma
E se la voglio gratis?
Si può. Per chi utilizza la firma digitale al massimo 3 volte l’anno è possibile prenderne una usa getta tramite lo Spid, che consente l’acquisizione di un certificato monouso
Ha scadenza?
Concludiamo con l’ultimo dettaglio. La scadenza firma digitale esiste? La firma di per sé non scade, tuttavia il certificato del titolare sì. Ricordiamoci che quest’ultimo serve per associare le chiavi crittografate alla persona, e dunque va rinnovato. Basterà informarsi presso l’ente che ha rilasciato il certificato e richiederne uno nuovo per eseguire il rinnovo ed avere così di nuovo attiva la firma digitale.