Il 2014 sembra essere l’anno dell’arrivo dei contenuti internet via streaming sulla tv: Google ha recentemente lanciato sul mercato Chromecast, una chiavetta che consente di collegare la propria tv a internet attraverso la porta Hdmi. Il costo dell’apparecchio è estremamente contenuto (solo 35 euro), e le modalità d’uso sono semplicissime: basta connetterlo alla rete wi-fi domestica per farlo dialogare con tutti i dispositivi in rete (smartphone, pc, tablet…).
I contenuti disponibili per la fruizione tramite Chromecast sono attualmente ridotti: video di Youtube e musica e film da Google Play. Dallo scorso novembre il cinema è approdato sul negozio digitale Google con un’offerta di noleggio e acquisto simile ad iTunes.
Vi sono anche altre app disponibili (solo per citarne alcune, Avia, BeyondPod, Plex, Real Player Cloud, Revision 3, Red Bull TV, Vevo, Viki), alcune delle quali presentano l’interessante funzionalità di visualizzare sulla tv la propria libreria multimediale.
Altre funzioni di futura implementazione per Chromecast riguardano ad esempio il mirroring dello schermo (ossia visualizzare sullo schermo tv gli stessi contenuti presenti sullo schermo del proprio tablet o device mobile), operazione oggi attuabile solo tramite browser Chrome su pc, previo download dell’estensione Google Cast (e con risultati poco soddisfacenti).
Andrea Lamperti dell’Osservatorio New Media e New Internet del Politecnico di Milano spiega come “Google Chromecast può allargare ulteriormente la base di tv connettibili a internet, svincolando l’accesso alla rete su tv dalle sole smart tv e dalle console di videogiochi. Questo potrebbe interrompere il circolo vizioso che non permetteva l’esplosione di questo mercato: non c’è una base di device installata sufficiente, nessuno sviluppa contenuti, gli utenti non sono interessati a spendere di più per avere un televisore connesso”.
Sicuramente il debutto di Chromecast sarebbe stato di maggiore impatto se tra le app supportate ci fossero state anche alcune tra le offerte film via internet più recenti, come Infinity di Mediaset, Sky Online, Cubovision, Chili tv. Probabilmente verrà sviluppato qualche accordo a breve, senza contare l’atteso debutto di player stranieri con Netflix e Lovefilm di Amazon.
Per come funziona il sistema delle licenze in Italia, il catalogo dei film in streaming e a noleggio parte con un certo svantaggio, ma l’aumento dell’offerta e dei player potrebbe portare a nuovi modelli di business.
Fonte : Il Sole 24 Ore